Le solitudini apparenti, ad un centimetro dal caos, nascono introspettivi mondi, difficilmente visitabili. Non per “il vento”.
Non entra nessuno. Solo il vento.
l’aria che è ferma, io che mi pento.
Tempi finiti. Capelli caduti.
anni ho donato, indietro non avuti.
Visioni risorte. Visioni distorte.
silenzi e rumore, apro tutte le porte.
Soliti sguardi. Occhi sgranati.
Guardo allo specchio, ai giorni passati.
Nuvole di polvere. Pieni gli occhi.
La morale dei vivi, il respiro dei morti.